A Terni la mostra “Dramma e passione – da Caravaggio ad Artemisia Gentileschi”

di Ilaria Sbrighi 

TERNI – “Dramma e Passione – da Caravaggio ad Artemisia Gentileschi”. Questo è il titolo della mostra ospitata nella sede della fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni visitabile fino all’8 gennaio. 

L’evento trova spazio presso Palazzo Montani Leone ed è visitabile il martedì e il mercoledì dalle 15.30 alle 19.30, dal giovedì alla domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30. La mostra, allestita dallo storico dell’arte Pierluigi Carofano  e dall’esperta Tamara Cini, si snoda su otto stanze e costituisce un vero e proprio viaggio nell’arte seicentesca. L’esposizione concede ai visitatori la possibilità di esplorare la pittura caravaggistica, fino ad arrivare al confronto con il classicismo per poi concludere con alcuni cenni di pittura barocca. Durante il percorso, composto da ben trentatré quadri provenienti dall’Italia e dal Regno Unito, gli osservatori si imbattono in alcuni dei più celebri artisti del 1600, quali, oltre Caravaggio, Bartolomeo Manfredi, Mattia Preti e Orazio ed Artemisia Gentileschi.Adatto ai più appassionati e non, l’evento permette di visionare due opere del Merisi raramente esposte al pubblico, quali “La Maddalena addolorata” e “La Crocifissione di sant’Andrea”, oltre agli inediti “Giuditta con la testa di Oloferne” di Artemisia Gentileschi e “La Maddalena penitente” di Mattia Preti.  

Con l’organizzazione di questa esposizione, la prima allestita negli ultimi due anni, la Fondazione Carit non solo va a celebrare il suo trentesimo anniversario, ma, come affermato dalla dottoressa Anna Ciccarelli, ci tiene a sottolineare il proprio impegno nella valorizzazione del territorio e nel lavoro che svolge per la comunità. Recentemente infatti la Fondazione è riuscita a riportare in Italia diverse opere, tra cui appunto la Giuditta di Artemisia Gentileschi, acquistata in un’asta a Vienna.

Il vero protagonista dell’evento è senza dubbio il dipinto “La Crocifissione di sant’Andrea” del celebre Caravaggio. L’opera raffigura la crocifissione dell’apostolo, e lo coglie nel momento in cui, dopo due giorni di sofferenze, compie il suo ultimo respiro. Dal quadro emerge tutto il dolore del soggetto rappresentato, grazie all’attento lavoro del Merisi che ne ritrae accuratamente l’anatomia.

Da quando è stata inaugurata la mostra ha superato i diecimila visitatori, provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. Come dichiarato dal presidente della fondazione Carit, Luigi Carlini, l’obiettivo iniziale dell’evento era quello di attirare lo stesso numero di visite dell’ultima mostra organizzata dalla Fondazione, tuttavia quest’ultima, nel corso della sua intera durata, aveva raccolto soltanto la metà dei visitatori raccolti dalla mostra “Dramma e Passione” in soli trenta giorni. Come detto dal curatore Carofano, infatti, ci si aspettava di ricevere un ampio numero di visite, ma non una tale quantità di appassionati, studenti, o semplici curiosi.