#IODICONO

di Sara Castrini e Noemi Manoni

Don Antonio Coluccia soprannominato “Prete di Coraggio” o “Prete degli ultimi” durante l’incontro presso il Duomo di Terni lo scorso febbraio, organizzato dall’Asd Generali Futsal Ternana, ha trattato un importante tema di attualità ovvero quello della droga e della criminalità. Oltre a diverse classi del liceo artistico Orneore Metelli e del liceo classico Gaio Cornelio Tacito di Terni erano presenti anche autorità ed istituzioni locali.  Il coraggioso parroco conosciuto per il suo impegno e la sua tenacia nella lotta contro ogni forma di dipendenza e criminalità si è espresso alla platea dei presenti con parole chiare e toccanti.

“Mi piace dire che la droga è l’eucaristia di satana. La mafia ha paura quando gli tocchi i soldi. Ma a me non spaventa niente. Voglio salvare le vite e strappare i giovani dalla droga che è cultura di morte. Giro per il quartiere di San Basilio con il megafono facendo ascoltare la canzone di Fabrizio Moro dal titolo ‘Pensa’ in cui si parla di mafia e criminalità”. “Per far capire il significato di queste due parole mi piace avvicinare i ragazzi del quartiere per strapparli alla strada con il gioco del pallone anche se alcuni dicono ‘non dovete giocare con il prete infame’. Ci provo e non ho paura”.

Queste sono le parole con le quali ha aperto l’incontro, presentato dal vescovo Francesco Antonio Soddu, coinvolgendo così tutti presenti a quella che è la sua lotta quotidiana. 

Don Antonio Coluccia a costo di rischiare la propria vita, si dedica giornalmente a quello che è il tema della droga e della criminalità, recandosi lui stesso in quei luoghi dove questi temi sono i più ricorrenti, e dove la droga è all’ ordine del giorno.

Il sacerdote ci ha mostrato video, foto e interviste delle sue attività nei quartieri colpiti dalla piaga della droga. Queste immagini evidenziano l’ avversità di coloro che vedono in lui un ostacolo verso i propri interessi  senza provare rispetto e riconoscenza  nei confronti di chi come lui scende in campo per combattere a rischio della propria vita.