Liceo Classico

Gaio Cornelio Tacito

Vita:
Origini nobili. Molto incerti e lacunosi sono i dati biografici di T. (a partire già dai suoi “tria nomina“): nacque probabilmente nella Gallia Narbonese (ma forse a Terni, o addirittura nella stessa Roma), da una famiglia ricca e molto influente, di rango equestre. Studiò a Roma (frequentò probabilmente anche la scuola di Quintiliano), acquistò ben presto fama come oratore (dovette essere anche un valentissimo avvocato), e nel 78 sposò la figlia di Gneo Giulio Agricola, statista e comandante militare.
La fortunata carriera politica e letteraria. Iniziò la carriera politica sotto Vespasiano e la proseguì sotto Tito e Domiziano; ma, come Giovenale, poté iniziare la carriera letteraria solo dopo la morte dell’ultimo, terribile, esponente flavio (96 d.C.), sotto il cui principato anche il nostro autore, come altri intellettuali del resto, non dovette vivere momenti certo tranquilli. Questore poi nell’81-82 e pretore nell’88, T. fu per qualche anno lontano da Roma, presumibilmente per un incarico in Gallia o in Germania. Nel 97, sotto Nerva, fu console (anche se in veste di supplente) e pronunciò un elogio funebre per Virginio Rufo, il console morto durante l’anno in carica.
Gli ultimi anni profusi negli studi storici. Abbandonò poi decisamente oratoria e politica (ebbe solo un governatorato nella provincia d’Asia, nel 112-113), per dedicarsi totalmente alla ricerca storica. Fu intimo amico, nella vita e negli studi, di Plinio il Giovane.
Opere
– “Dialogus de oratoribus“, dell’ 80 ca o di poco successivo al 100; d’incerta attribuzione (ma oggi si propende sull’attribuzione dell’opera a T.), è comunque dedicato a Fabio Giusto;
– “De Vita Agricolae“, pubblicato nel 98;
– “De origine et situ Germanorum” o “Germania“, dello stesso anno?;

– “Historiae“, composte tra il 100 e il 110, in 12 o 14 libri di cui però ci sono pervenuti solo i primi 4 e metà del V;
– “Annales” o “Ab excessu divi Augusti“, del 100-117?, comunque successivi alle “Historie”, in 16 o 18 libri, di cui ci rimane, però, l’opera incompleta: i primi 4 libri, alcuni frammenti del V e del VI (mancante forse del principio) che trattano del regno di Tiberio; infine, gli ultimi 6, concernenti Nerone, ma per lo più lacunosi.