Programmazione

La scuola nell’intento di favorire la comunicazione, l’incontro e il confronto con tutti i genitori degli alunni, al fine di ottenere i migliori risultati nel processo di apprendimento e di formazione civica e culturale, ogni anno pubblica nel sito la programmazione educativa del collegio dei docenti  (POF) e la programmazione disciplinare dei singoli docenti
La programmazione educativa e didattica è stata introdotta nella scuola italiana a partire dall’inizio anni ’70:

    • – d.p.r n.416/74: Il collegio dei docenti cura la programmazione dell’azione educativa
    • – Lg. n.517/77: la programmazione educativa può comprendere attività di integrazione ed iniziative di Sostegno
    • – Programmi del ’79: i docenti impostano i piani di studio secondo il criterio della programmazione curricolare per obiettivi educativi e didattici
    • – DPCM /’95: distingue tra programmazione educativa del Collegio docenti, programmazione didattica del consiglio di classe.
    • -Indicazioni Nazionali L.89/2010: la programmazione è sostituita dalla progettazione curricolare. Il curricolo di istituto è espressione della libertà d’insegnamento e dell’autonomia scolastica e, al tempo stesso, esplicita le scelte della comunità scolastica e l’identità dell’istituto. La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e si organizzano la ricerca e l’innovazione educativa.

La “programmazione” rappresenta l’organizzazione e governo dell’azione educativa e didattica concreta attraverso il collegamento della programmazione educativa agli obiettivi, ai contenuti, agli strumenti propri di ciascuna disciplina: in pratica essa rappresenta la «traduzione» degli obiettivi educativi nello specifico operare in classe, da parte dell’insegnante, così che il ragazzo, attraverso i contenuti disciplinari, acquisisca i comportamenti (sociali, cognitivi, affettivi e motori) previsti dal progetto educativo.  Sul piano professionale, perciò, l’atteggiamento richiesto ai docenti non è più quello dell’applicazione e dell’esecuzione pedissequa dei Programmi ministeriali, bensì quello della creativa e responsabile progettazione di scelte educative e didattiche che declinino e intercettino il “generale” nel “particolare”, il “nazionale” nel “locale”, “ciò che vale per tutti” in “ciò che vale per me, per ciascuno”. 

Il “Curricolo”  costituisce un’elaborazione delle singole scuole come mediazione tra i Programmi nazionali e le esigenze locali. La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa.  La didattica per competenze é l’approccio metodologico che, secondo le Indicazioni Nazionali, dovrebbe rendere percorribile l’obiettivo di “costruire, attraverso il dialogo fra le diverse discipline, un profilo coerente e unitario dei processi culturali”.

Il passaggio dal Programma al Curricolo si esercita attraverso le seguenti mediazioni:

1) Programmazione educativa del collegio dei docenti (bisogni formativi generali, finalità educative e didattiche, indicazioni metodologiche generali, criteri di verifica e valutazione)
2) Programmazione didattica del consiglio di classe (adattamento delle finalità e obiettivi, metodi, criteri di verifica e valutazione alle caratteristiche della classe; raccordo tra le diverse discipline, ecc.)
3) Programmazione disciplinare del singolo docente (elaborazione del piano di studi disciplinare delle diverse materie)

La progettazione curricolare per competenze culturali implica e impone un profondo rinnovamento della didattica tradizionale e a tal fine rende necessario il superamento di un modello indirizzato principalmente alla trasmissione di contenuti a favore di una didattica più cooperativa e laboratoriale, che rivolge l’attenzione alla complessiva evoluzione dello studente il quale cresce e diventa, insieme agli altri, cittadino competente.

Coerentemente con la logica della Progettazione Curricolare, i docenti useranno ogni sforzo per coinvolgere, in questa operazione, i genitori, i ragazzi ed il territorio.